Tutte le notizie

Secondo gli esperti il settore immobiliare rimane condizionato dalla situazione economica del paese e dalla penuria di lavoro stabile. Nove finanziamenti su dieci sono concessi a chi ha un contratto indeterminato.

A fine anno, nel Bel Paese è previsto un aumento di quasi un 5 per cento del valore netto dei patrimoni. A livello internazionale la crescita è di appena 1,2 per cento.

Secondo un sondaggio di Bankitalia tra luglio e settembre si è ridotto anche il numero di agenzie che denunciava un ulteriore calo dei valori degli immobili. Diminuisce anche lo sconto praticato dai venditori.

Otto su dieci pagano in contanti e non fanno ricorso al mutuo. Chi acquista è in genere sposato e forse alla ricerca di una sistemazione più comoda insieme alla propria compagna.

La maggior parte dei compratori ha un’età tra i 18 e 34 anni, ha optato più per un trilocale e ha chiesto un mutuo in banca. Solo uno su dieci ha acquistato per investimento. Gli altri per avere un tetto sulla testa.

La riduzione maggiore si registra nelle grandi città dove in media oggi servono 159 giorni invece dei 170 del 2015. A Genova, Bari e Torino i tempi sono ancora superiori ai 160 giorni.

Questa la disponibilità di spesa di un connazionale in cerca di casa su quattro. A Roma e Milano gli immobili più richiesti sono quelli dal valore tra i 250 e i 349mila euro.

Ma ancora un 8,4 per cento è dubbioso: in dieci anni gli immobili hanno perso un 40 per cento del loro valore e i prezzi continuano a scendere. Chi vende preferisce aspettare tempi migliori.

Roma resta la città dove le transazioni di immobili commerciali sono state più numerose. Intanto in 8 anni affitti dimezzati e anche nei primi sei mesi del 2016 continuano a scendere prezzi e canoni.

A Nord è boom di pignoramenti. La Lombardia la regione più colpita dal fenomeno delle case rivendute per debiti insoluti del proprietario. Opicons: “Le banche ripensino al modo di dialogare con il debitore”.