Roma, il negozio di vicinato piace sempre di più
Le botteghe di quartiere nella Città Eterna piacciono. A dirlo è l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa che parla di un +17% nelle compravendite di negozi durante i primi sei mesi dello scorso anno rispetto allo stesso periodo del 2022.
La richiesta è alta soprattutto nelle zone centrali dove vanno i turisti. “Gli investitori - afferma Claudio Parenti, team manager del gruppo – si sono concentrati soprattutto sull’acquisto di negozi con rendite annue lorde che vanno dall’8 al 10% annuo”. Si cercano spazi in centro città per ristoranti, bar, attività dedicate all’asporto. Aumentano le richieste, nelle aree limitrofe al Vaticano anche per lavanderie, deposito bagagli, distributori automatici. Nelle strade del lusso come via Condotti, via Frattina, piazza di Spagna, via del Corso, i brand più importanti mantengono i loro show room. Nelle zone più centrali aumenta il numero di B&B.
Anche nelle aree semicentrali e periferiche c’è una forte richiesta di spazi commerciali, per aprire ristoranti, negozi alimentari e attività per offrire servizi alla persona. Nei quartieri Tuscolana e Tiburtina si avverte incertezza in chi sta per avviare un’attività alla luce della concorrenza dell’e-commerce e dei numerosi centri commerciali in zona. Gli investitori impiegano capitali anche di 200mila euro e chiedono rendimenti che possono toccare il 10% annuo lordo sulle vie non principali e non inferiori all’8% sulle strade di maggior passaggio. Si riscontrano difficoltà nella vendita di immobili dal valore superiore a 200mila euro. Tiene la ristorazione: alta la ricerca di spazi dotati di canna fumaria oppure per attività di delivery. Le vie di maggior passaggio sono via Tuscolana, dove i canoni possono a arrivare a 1200 euro al mq annuo e si insediano i brand più importanti.
Nei quartieri più popolari di Torpignattara e Pigneto si registrano acquisti da parte di immigrati che comprano piccoli tagli, da 50 mq, che si vendono a 1200 euro al mq. Nelle vie non di passaggio i negozi sono acquistati per fare cambio di destinazione d’uso in residenziale quando possibile. Nei quartieri del I Municipio, tra cui Testaccio, c’è un rientro dei turisti che sta restituendo slancio al settore della ristorazione. I canoni di locazione si aggirano intorno a 360 euro al mq annuo, i prezzi sono di 3000 euro al mq. Piacciono gli immobili in piazza S. Maria Liberatrice, via Galvani e via Monte de Cocci dove però difficilmente si liberano spazi.
Nei quartieri più popolari come Ostiense, Garbatella, Montagnola la domanda arriva da immigrati che desiderano aprire degli ‘ortofrutta’ e minimarket. Crescono le richieste per sartorie e lavanderie. Prezzi intorno a 2500 euro al mq e canoni di locazione di 240 euro al mq annuo. Si tratta di quartieri decisamente popolari con bassa presenza di brand importanti ma numerose attività di quartiere. Il mercato dei negozi nei quartieri di Boccea, Magliana, Marconi negli ultimi tempi ha visto una crescita dell’acquisto finalizzato all’investimento per il quale si impiegano capitali da 100-150 mila euro con un rendimento annuo lordo del 10%. Più imprenditori hanno ricercato spazi per vendere materiale per organizzare party e offrire attività di consulenza sull’organizzazione di eventi. Sono in difficoltà i negozi di vicinato avviati da immigrati mentre continua la ricerca di ampi spazi (intorno a 500 mq) dotati di parcheggio per l’apertura di supermercati.
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